“Sai dirmi, o Socrate, se la Virtù può essere insegnata? O se non può essere insegnata, ma se può solo essere prodotta con l’esercizio? Oppure se non può né essere prodotta con l’esercizio né essere insegnata, ma se invece, tocca agli uomini per natura o in qualche altro modo?” (Platone, "Il Menone").
Anche noi, come Menone, ci siamo interrogati sull’essenza di questa parola: Virtù. O, per dirla come Platone, Areté.
Per l’uomo greco l'Areté era l’eccellenza intesa come la piena realizzazione dell’esistenza umana, come un modo di essere perfetto inscindibile dal senso della vita stessa.
Ma che significato può avere per noi oggi una parola che suona così lontana? Come possiamo anche noi raggiungere e vivere questa eccellenza? Sappiamo che l’essere umano è ben lontano dalla perfezione, e ogni giorno siamo costretti a confrontarci con le nostre piccole o grandi miserie.
Ciò nonostante, a noi piace credere ancora in un’umanità che si pone delle mete sublimi, che sa alzare lo sguardo verso l’alto.
Eccellere non vuol dire imporsi sugli altri, vuol dire impegnarsi per dare, ciascuno secondo le proprie possibilità, il meglio di sé.
Ecco, è proprio questo il significato che vogliamo dare alla nostra Areté: tendere alla realizzazione delle nostre potenzialità migliori. Come? Semplicemente attraverso la condivisione di conoscenze, di pensieri, di parole.
Qual è la via da percorrere? La nostra Associazione propone alcune iniziative culturali che vogliono essere uno stimolo per migliorare, uno spunto per riflettere, un modo piacevole per procedere verso la Virtù. Fianco a fianco, come buoni compagni di viaggio.